Per festeggiare la festa della donna un gruppo di pupazzove, tra le quali spiccano alcune nostre vecchie conoscenze, ha deciso di dedicare, a tutte le gentili signore, questa bella poesia di Jolanda Restano.
“Donne, donne, donne
mamme, figlie o nonne
mogli, zie o cugine:
tutte assai carine!”
“Sorelle, amiche, cognate
tutte superimpegnate,
attive e divertenti
belle e avvenenti!”
“Maestre, madri o spose
frizzanti e spiritose
affabili e gioiose:
vi offriamo le mimose!”
“Con pantaloni o gonne
donne, donne, donne!”
E per finire, ancora un piccolo omaggio, forse un pò retrò, ma io lo trovo azzeccato, non so voi….
Igor Pupazzov, con i suoi baffoni e il colbacco di pelliccia è un fiero figlio della madre Russia, abituato da sempre a sopportare le rigide temperature della sua patria.
Sua moglie, Tania Pupazzova è bella e delicata come una bambola tanto da assomigliare a una matrioska.
Dalla fantasia di Stan Lee e con i disegni di Jack Kirby eccovi quattro personaggi che dopo essere stati bombardati da una tempesta di raggi cosmici si ritrovano trasformati in quattro fantastici super-eroi.
Per realizzare la versione pupazzovi mi sono ispirato alla versione umoristica”Mini Marvel” disegnati da Chris Giarrusso.
Reed Richards, brillante scienziato dopo essere stato bombardato dai raggi cosmici diventa Mister Fantastic, genio scientifico e leader del gruppo. Grazie ai suoi nuovi poteri può allungare il suo corpo ad incredibili lunghezze .
Il pilota Ben Grimm diventa la mostruosa ed enorme Cosa , amico brontolone ma buono, che possiede forza e resistenza sovrumane dovute alla natura della sua pelle rocciosa.
La Torcia Umana Johnny Storm, può generare fiamme e volare.
La Donna invisibile Sue Storm, la moglie di Reed, può rendere sé stessa e altri invisibili e creare potenti campi di forza.
Insieme sono la prima famiglia nella storia dei supereroi Marvel.
Si conoscono da una vita, sono stati fidanzati per parecchi anni e sono sposati da un’eternità, forse giusto i capelli di entrambi sono un pochino imbiancati…
Anche oggi, come fanno da sempre, sono usciti per fare una passeggiata, lui cavallerescamente le offre il braccio e lei nonostante gli acciacchi si affida completamente a lui…
Sono state le mascotte ufficiali dei XX giochi olimpici invernali di Torino, inaugurate proprio il 10 febbraio di dieci anni fa .
Neve rappresenta una pallina di neve, mentre Gliz è un cubetto di ghiaccio.
Dieci anni fa, inizialmente le Olimpiadi vennero guardate con diffidenza dalla città. Noi torinesi, si sa, siamo diffidenti…
Tuttavia, le Olimpiadi sono state un vero e proprio trampolino per Torino: abbandonata l’immagine di città grigia e industriale, da allora è divenuta una meta turistica vivace e attraente.
In questi giorni il Carnevale con i suoi scherzi, i coriandoli, le stelle filanti viene festeggiato in tutta Italia .
Le maschere caratteristiche di tre città sono venute a festeggiare con voi.
Dalla mia Torino ecco Gianduja….
Il suo nome deriva dal piemontese Gioann dla doja ovvero Giovanni del boccale.
Allegro e godereccio, incarna la figura del”galantuomo” coraggioso, assennato, incline al bene e fedele alla sua inseparabile compagna Giacometta, che lo affianca nei balli e nelle opere di carità e di partecipazione.
Spostandoci un pochettino troviamo Arlecchino…
Inizialmente il suo vestito era tutto bianco.
Col tempo, a furia di rammendi con pezzi di stoffa colorati è diventato l’allegro arcobaleno che ben conosciamo.
Dalla ridente Napoli arriva il simpatico Pulcinella con il suo putipù, un anti-eroe ribelle e irriverente, alle prese con le contrarietà del quotidiano e i nemici più improbabili.