Pippilotta Viktualia Rullgardina Succiamenta Efraisilla Calzelunghe detta Pippi è la protagonista del bel romanzo per bambini di Astrid Lindgren del 1945 e di una simpatica serie televisiva del 1969.
Pippi èuna bambina eccezionale dotata di una forza straordinaria. Vive da sola a Villa Villa Colle in compagnia di un cavallo bianco che lei chiama zietto e di una scimmietta di nome signor Nilsson.
Buffa e simpatica come non mai è l’amica ideale per ogni bambino. Giocare spensierati nei prati con lei di sicuro è uno spasso !!!!
Sapete come il cugino Itt è diventato così peloso ?
Beh, iniziò tutto così…… Il cugino Itt originariamente era un omino pelatissimo, stanco della sua condizione a cui nessuno sapeva porre rimedio.
Un bel giorno decise di chiedere aiuto a Nonna Addams e ai suoi filtri magici.
La nonnina gli preparò una pozione per fargli ricrescere i capelli ma lui, carico di entusiasmo e maldestro come non mai cadde rovesciandosela tutta addosso. Da quel giorno diventò quel buffo omino piccolo e peloso a cui tutti abbiamo imparato a voler bene e…. diciamocelo chiaramente, lui così è felice come non mai…….
Un grazie al mio alunno Filippo per questa sua personalissima interpretazione circa le origini del cugino Itt.
Quell’anno, dicembre fu un mese molto triste per i cittadini di Pisatuorlo. A causa della crisi economica molta gente aveva perso il lavoro ed era evidente che le loro famiglie sarebbero rimaste senza grandi celebrazioni natalizie e senza regali. Giuseppe, che era un brav’uomo non fu l’eccezione. Una sera ritornò a casa e raccontò tutte le sue preoccupazioni alla moglie circa un probabile Natale senza regali .
I genitori raccontarono al figlio Eugenio che la crisi economica aveva rovinato i loro piani natalizi e che quell’anno, purtroppo non ci sarebbero stati dei regali.
Eugenio si rattristò molto. Il giorno dopo a scuola venne a conoscenza che anche i suoi amici avrebbero avuto un Natale triste come il suo per colpa della crisi.
“ Dobbiamo resistere e celebrare il Natale anche senza regali e dolci. Ricordate, ragazzi, nostro Signore è stato nato in una mangiatoia e nessuno gli ha regalato niente,” notò Maria, l’amica d’Eugenio. “ Facciamo anche noi un presepe vivente!!!”
A tutti piacque l’idea di Maria. I bambini cominciarono ad invitare tutti a partecipare al loro presepe e non si scoraggiarono.
Nella mangiatoia era stata posta una bambola di Maria che diventò il bambino Gesù appena nato. I bambini si erano vestiti come i protagonisti del Natale, ma davvero mancava chi avrebbe dovuto impersonare i Re Magi. La sera del Capodanno i bambini stavano giocando al presepe quando tre uomini vestiti come i Re Magi veri si presentarono ai bambini. Erano stranieri, molto simpatici, pieni di luce e dignità.
“Buona sera, cari bambini! La pace sia con voi!”dissero i Re Magi.
“Buona sera, grandi signori!” risposero i bambini contenti e sorpresi. “Ma chi siete voi?”
“Siamo i Re Magi. Non ci riconoscete? E siamo arrivati per adorare Gesù, il nostro Signore!”
“Ma…il nostro presepe è finto…” dissero i bambini. “La Stella di Betlemme non sbaglia mai,” disse Gaspare. “Il presepe vero c’è in ogni casa dove regna la gioia del Natale.”
“Cari bambini, voi pensate sul serio che il significato vero del Natale sia da collegare soltanto ai regali?” chiese Baldassarre. “Con il calore dei vostri cuori voi avete dato la vita al mistero della natività.”
I bambini si sentivano imbarazzati e tacquero per qualche tempo, mentre i Re Magi porsero loro alcuni piccoli regali. Un silenzio particolare regnava nell’aria e a tutti sembrava che il presepe fosse davvero vivo e che loro stessi fossero i veri protagonisti del Natale.
I Re Magi continuarono il loro viaggio a Betlemme, mentre i bambini felici decisero di celebrare tutti i loro Natali in modo simile, senza regali e dolci perchè con la gioia e la speranza nei cuori ogni crisi può essere vinta!!!”
Un grazie speciale va all’amica Kethuprofumo del blog Eternamenta per averci regalato questo raccontino e a tutti voi……..
Mi hanno detto, cara Befana,
che tu riempi la calza di lana,
che tutti i bimbi, se stanno buoni,
da te ricevono ricchi doni.
Io buono son sempre stato
ma un dono mai me l’hai portato.
Anche quest’anno nel calendario
tu passi proprio in perfetto orario,
ma ho paura, poveretto,
che tu viaggi in treno diretto:
un treno che salta tante stazioni
dove ci sono bimbi buoni.
Io questa lettera ti ho mandato
per farti prendere l’accelerato!
O cara Befana, prendi un trenino
che fermi a casa d’ogni bambino,
che fermi alle case dei poveretti
con tanti doni e tanti confetti.
Gianni Rodari
Un saluto alla simpatica vecchietta e appuntamento a domani per una bella favola con i Re magi come protagonisti.