La scorsa settimana l’amico Red Bavon ha voluto regalare ai Pupazzovi un raccontino simpatico, come è nel suo stile. La cosa mi è piaciuta tantissimo perchè mi sono immaginato i Pupazzovi prendere vita e muoversi in un mondo ancora più reale e dinamico. Ve lo ripropongo con grande piacere…….
Entra un cliente nella panetteria di Maria e Nicola.
Il tipo è vestito di scuro, il viso coperto da un berretto calato sugli occhi, nascosti dietro grossi occhiali da sole. Ma fuori piove!
Indossa i guanti e un pesante impermeabile…il tipo si guarda intorno, ma non sembra interessato a quel magnifico pane dalle tante forme e profumo inebriante. Aspetta con educazione e in silenzio che l’ultimo cliente venga servito e sia uscito….
Maria lo accoglie con un sorriso e chiede: Buongiorno, quale buon pane la porta qui?”.
Il tipo non pronuncia parola.
Maria allora aggiunge: ”E’ il nostro motto. Diamo il benvenuto a tutti i nostri clienti con questa frase…un modo simpatico per chiedere di cosa hanno bisogno.”.
Il tipo rimane in silenzio. Lancia una rapida occhiata alla porta della panetteria alle sue spalle e ritorna a fissare la panettiera senza proferire parola.
Il negozio è vuoto a parte lui e i due negozianti. Fuori piove a dirotto: si sta scatenando il DilOviO Universale…
Maria chiama Nicola: “Nico’ vieni un po’ qui al bancone…”.
Nicola sopraggiunge, pulendosi la mani sul grembiule. Saluta il cliente e lancia un’occhiata interrogativa a Maria.
Neanche il tempo di chiedere a Maria perché l’avesse chiamato che il figuro tira da sotto l’impermeabile scuro un minaccioso grissino saturo di grassi idrogenati e intima ai due panettieri:
“Gusci in alto! O l’incasso…o faccio pane e frittata!”
Per festeggiare la festa della donna un gruppo di pupazzove, tra le quali spiccano alcune nostre vecchie conoscenze, ha deciso di dedicare, a tutte le gentili signore, questa bella poesia di Jolanda Restano.
“Donne, donne, donne
mamme, figlie o nonne
mogli, zie o cugine:
tutte assai carine!”
“Sorelle, amiche, cognate
tutte superimpegnate,
attive e divertenti
belle e avvenenti!”
“Maestre, madri o spose
frizzanti e spiritose
affabili e gioiose:
vi offriamo le mimose!”
“Con pantaloni o gonne
donne, donne, donne!”
E per finire, ancora un piccolo omaggio, forse un pò retrò, ma io lo trovo azzeccato, non so voi….
Sono state le mascotte ufficiali dei XX giochi olimpici invernali di Torino, inaugurate proprio il 10 febbraio di dieci anni fa .
Neve rappresenta una pallina di neve, mentre Gliz è un cubetto di ghiaccio.
Dieci anni fa, inizialmente le Olimpiadi vennero guardate con diffidenza dalla città. Noi torinesi, si sa, siamo diffidenti…
Tuttavia, le Olimpiadi sono state un vero e proprio trampolino per Torino: abbandonata l’immagine di città grigia e industriale, da allora è divenuta una meta turistica vivace e attraente.
Quanta neve… non c’è nulla di più divertente che uscire fuori casa e magari fare un pupazzo di neve simpatico come quello costruito da questi due birbanti.